Natura-una-giornata-particolare

Natura: una giornata veramente unica

Non abbiate paura, per una volta di affrontare il mondo, “disarmati”. Andate incontro alla natura solamente con l’aiuto dei vostri cinque sensi.

‘Natura’ è tutto ciò che noi vediamo:
il colle, il pomeriggio, lo scoiattolo,
l’eclissi, il calabrone.
O meglio, la natura è il paradiso.
Natura è tutto ciò che noi udiamo:
il bobolink, il mare, il tuono, il grillo.
O meglio, la natura è armonia.
Natura è tutto quello che sappiamo
senza avere la capacità di dirlo,
tanto impotente è la nostra sapienza
a confronto della sua semplicità.

Emily Dickinson (1830 − 1886).

doliconice (bobolink)  

Evasione e libertà

L’estate è cominciata da poco, qualcuno è già in vacanza, con tanta voglia di relax, dopo un inverno che ha lasciato tutti stremati e disorientati a causa del lockdown. Così, tra la paura di affrontare la realtà esterna, ormai divenuta quasi estranea e la voglia di libertà, si cerca qualcosa che possa tonificare di nuovo lo spirito esausto.

Cosa ci può essere di meglio di una immersione totale nella natura? Uno spazio accogliente dove lasciare che i nostri sensi, da soli imparino a percepire il mondo naturale così com’è, senza essere appesantiti dal rigore della scienza.

Ritrovare la natura

Prima di uscire, dunque, lasciamo a casa il cannocchiale, il binocolo, la lente d’ingrandimento, la penna, il taccuino, il cellulare e la macchina fotografica, i sacchetti di plastica per la raccolta di materiale, in poche parole tutto il corredo del bravo naturalista, unica concessione la cartina geografica della zona prescelta, per evitare di perdersi.

Non è necessario raggiungere mete lontane o cimentarsi in percorsi difficili e gravosi, è sufficiente un bel prato o un bosco, appena fuori città, dove capita qualche volta di andare a fare una semplice passeggiata rilassante.

In aperta campagna, in montagna, al mare, ovunque si scelga di andare, abbandoniamoci senza timore, ai cinque sensi: vista, gusto, olfatto, udito e tatto, sono potenti strumenti di conoscenza, che utilizziamo in minima parte. Concentriamoci su ognuno di essi, cominciando da quel senso che sentiamo più attivo e pronto a catturare le sensazioni che gli provengono dal mondo naturale.

Si tratta di “mettersi nei panni” del buon selvaggio o dell’esploratore di un tempo lontano che, per conoscere l’ambiente circostante, osservavano, toccavano, annusavano, assaggiavano, ascoltavano, immergendosi con naturalezza nei paesaggi mutevoli, a volte ostili a volte accoglienti, che incontravano.

Un campo abbandonato, per esempio, si presenta allo sguardo come una uniforme distesa di verde, con qualche albero sparso, qualche cespuglio e dei puntini più o meno grossi, più o meno colorati che dovrebbero essere dei fiorellini.

Fra quei fili d’erba, in mezzo a quegli umili capolini di prato dalle tinte variegate, pullula una vita nascosta, un vero microcosmo del quale noi possiamo godere, appagando i nostri sensi con semplicità.

L’insieme di questo mondo va avvicinato con un nuovo approccio, come se fosse ignoto. Seguire con lo sguardo il volo di una farfalla fino a quando si posa e avvicinarsi lentamente fino a vedere la polvere colorata che ricopre le sue ali. Chinarsi per odorare un fiore, senza strapparlo per comporre insulsi mazzolini che arriverebbero a casa comunque appassiti.

In un boschetto, girovagando senza una meta precisa e curiosando tra la vegetazione, si possono trovare fragoline, mirtilli, more, lamponi, nocciole da assaggiare e assaporare, con la gioia di avere raccolto questi frutti con le proprie mani. E, nel silenzio più assoluto, percepire il fruscio di una biscia dalla pelle variegata, lucida di sole, che scivola fra l’erba o sentire i richiami degli uccelli nascosti fra i rami.

Godere in tutta tranquillità i rumori e i suoni della natura è un privilegio così come parlare con le nuvole e con gli alberi, abbracciarli stretti, accarezzando la loro corteccia rugosa e, con un po’ di attenzione e di pazienza, sentire la linfa che scorre, vivificante, dentro di loro.

L’acqua, la vita

Per uscire dai soliti e consueti schemi mentali, di fronte al mare bisogna aprire la mente e riappropriarsi del senso dell’infinito. Troppo assuefatti a stare in spazi angusti e con orizzonti limitati, è importante riabituarsi, letteralmente, a guardare molto più in là del proprio naso e imparare a cogliere ogni sfumatura del colore e della trasparenza di questa immensa distesa, fino all’orizzonte, seguire i suoi movimenti e magari anche interrogare i ritmi delle maree e la direzione dei venti.

Le creature marine vanno osservate con attenzione e con rispetto, senza fare incetta in modo sconsiderato di frutti di mare, pesci, crostacei, giusto per mostrare trofei agli amici, almeno per una volta, senza pensare a trasformarli in saporite ricette da gustare.

L’acqua è preziosa, non va sprecata, ma conservata e scoperta come un tesoro. Sentire il richiamo di nuovi sentieri per risalire il corso di un torrentello, fino alla sorgente, seguendo il suo irresistibile mormorio e, lungo il cammino, sostare a guardare i raggi di luce che attraversano le polle, dove sul fondo sonnecchia una trota dalla pelle argentea, rende l’esperienza sensoriale più interessante di qualsiasi esperimento scientifico.

Un acquitrino può apparire come un piccolo universo capovolto per chi lo osserva dall’alto, con i suoi giunchi ondeggianti, sterpi, e mucchi di alghe ammassate che ospitano numerosi minuscoli abitanti. Insetti e uccelli sono attirati da questo ricco mondo subacqueo pullulante di vita, impenetrabile a uno sguardo distratto, ma che può offrire un’impensabile ricchezza a chi possiede occhi per vederlo.

Ritrovare la natura

Quando, verso il tramonto, si torna verso casa, sotto i raggi obliqui del sole, dopo avere passato una giornata diversa e sicuramente unica, prima di incamminarsi, è giusto, quasi doveroso salutare la natura che ha accolto, generosa, i passi, i pensieri, i desideri di un viandante sconosciuto, offrendogli il dono eccezionale di un nuovo linguaggio, con il quale raccontare in modo straordinario la natura attraverso i sensi, con il solo aiuto della fantasia, non ponendo limiti a questa diversa percezione del mondo naturale.

Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà.

San Bernardo di Chiaravalle